Le tre monache di clausura del Carmelo Mater Unitatis, a Montiglio, lasciano in questi giorni il monastero e la Diocesi di Casale. Le carmelitane erano arrivate nel 1971.
Oggi, sabato 26 aprile, alle 18, il vescovo mons. Gianni Sacchi presiederà la Messa al Carmelo, aperta a tutti coloro che vorranno intervenire. Sarà l’occasione per salutare le tre religiose. La Diocesi darà però loro un saluto in forma ufficiale domani, domenica, alle 17 al santuario di Crea, in occasione del pontificale per la dedicazione del nuovo altare della basilica, celebrazione alla quale sono stati invitati tutti i sacerdoti della Diocesi.
Il Carmelo sarà affidato alle suore di Maria Stella Matutina, una famiglia religiosa che ha radici in Spagna e che è presente in diversi Paesi.
Questo il saluto delle suore carmelitane alla Diocesi di Casale.
Cari amici, stiamo facendo i bagagli per emigrare e ho trovato il foglio con cui nel 1972 la Madre, Paola Maria dello Spirito Santo, vi salutava per invitarvi alla consacrazione della chiesa e all’inizio della nostra comunità nel Monferrato: “Non c’è giorno né ora in cui non possiate incontrare ciò che semplicemente, ma in peso di vita, mettiamo a vostra disposizione per assicurare a tutti la presenza nascosta di Cristo risorto che in tutti e per tutti è liberazione e comunione. È anche questa l’unità che cerchiamo di vivere, non da sole, ma con voi… Il Signore faccia di questa, la casa di tutti, per scoprire insieme, nel dono dell’unità e dell’amore, la strada di Dio nella nostra vita. Così vi ringraziamo ad uno ad uno, per quanto avete fatto per noi, perché ci avete accolto, ci comprendete ed amate”.
Naturalmente siamo molto commosse, e facciamo nostro questo ringraziamento per tutto il tempo che il Signore ci ha concesso di vivere in questa sua Casa.
Le prime monache sono arrivate nel 1971 da Firenze dove si trova la spoglia incorrotta di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, una mistica poco conosciuta del ‘500, ma molto simpatica ed empatica… Ha vissuto in clausura 36 anni pregando perché tutti possano conoscere l’Amore non amato, e ha sofferto per la rinnovazione della Chiesa. La nostra Madre ne ha raccolto l’eredità, curando anche la pubblicazione dei manoscritti, e rivivendo la sua esperienza, calandola nei nostri tempi.
Ha voluto fondare un monastero inedito, nella libertà e nella semplicità dei figli di Dio, aperto all’accoglienza e facendo dell’altare il centro di comunione anche visibile perché chiunque, di qualunque fede, potesse trovare il Dio Vivente.
La “Mater Unitatis” è stata invocata per tutti, vicini e lontani, e molti sono stati accolti nel segno del suo amore e hanno sperimentato la sua presenza.
Vi possiamo assicurare la santità delle nostre madri che riposano al cimitero di Montiglio, loro ci hanno insegnato a cercare e trovare il Signore nell’attimo presente qualunque siano le situazioni di gioia o di dolore che si alternano nella nostra vita.
Nei primi tempi c’era un’affluenza numerosa di giovani e di sacerdoti, di laici e di consacrate che venivano a fare ritiri, anche il cardinale Pellegrino e mons. Cavalla, molto affezionati al Carmelo, venivano spesso a trovarci e a pregare con noi.
Poi ci sono stati periodi di prova, con seri danni all’edificio del monastero, e molti di voi ci hanno aiutato anche economicamente per riparare la struttura e renderla confortevole.
Malattie e lutti hanno segnato il nostro cammino finché nel 2011 la Madre e sr. M. Bernarda, colonne del Carmelo, ci hanno lasciato.
Noi abbiamo cercato di condividere la nostra esperienza di preghiera, sintonizzandoci ai tempi, realizzando il sito per farci conoscere, accogliendo persone e gruppi, preparando la lectio divina, che dal 2017 ha sempre cercato di manifestare la bellezza della Parola di Dio tutte le domeniche, organizzando giornate spirituali su testi biblici con condivisioni fraterne, per invitare tutti «ad amare l’Amore», come faceva con entusiasmo S. M. Maddalena de’ Pazzi al suo tempo.
Ma le forze vengono meno, il numero delle monache diminuisce e la casa diventa troppo grande solo per noi tre; non siamo riuscite ad attirare altre giovani per continuare questo cammino di lotta e di amore per il regno di Dio e ci siamo viste costrette, con immenso dolore, a fare la scelta di chiudere questa comunità e ad affidarci ad altri monasteri che ci accolgono con amore.
Non vi dimentichiamo assolutamente e affidiamo al Signore la vostra vita, certi che la “Mater Unitatis” ci protegge tutti, ci raccoglie e ci unirà per sempre sotto lo sguardo e nell’abbraccio del Padre e del Figlio nell’Amore dello Spirito Santo.
Le vostre sorelle carmelitane


Daniel Ibanez - CNA


