“Cari fratelli e sorelle, auguro a questa Chiesa casalese di vivere l’anno giubilare come un evento festoso fortemente comunitario. La Vergine Maria vi aiuti ad essere fedeli alla vostra vocazione cristiana, trasmettendo la fiaccola della vostra fede alle generazioni future. E così’ sia!”. Il Legato pontificio cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha concluso così, oggi pomeriggio, domenica 12 novembre, la sua omelia al solenne pontificale celebrato nella Cattedrale di Casale per festeggiare il patrono della Diocesi e della città, Sant’Evasio, e per dare inizio all’Anno Giubilare indetto dal vescovo mons. Gianni Sacchi per il 550° anniversario dell’erezione della Diocesi, avvenuta il 18 aprile 1474 per iniziativa di papa Sisto IV.
“Il ricordo del martire Sant’Evasio – ha detto anche il cardinale Parolin -, patrono di questa Diocesi, non è un rito celebrativo, una formalità liturgica, ma una possibilità concreta di richiamare il cuore della nostra fede”. Dopo essersi soffermato su ciò che significa essere cristiani perseguitati e martiri e sulla scelta di Cristo “che si è lasciato mettere in croce senza reagire con violenza”, ha aggiunto: “Anche in questo nostro tempo la complessità della vita richiede sempre maggiore discernimento di mente e di cuore. Ai discepoli di Cristo non deve mancare il coraggio di dire sì al bene e no. Al male, sì all’onestà e non all’inganno. Molte sono le sfide che ci chiamano a fare scelte ardite e a dare prova di fedeltà e di coerenza”.
Il Legato pontificio è arrivato in Cattedrale accompagnato dal vicario generale, mons. Désiré Azogou, e dal rettore del santuario di Crea, mons. Francesco Mancinelli, ed è stato accolto dal vescovo mons. Sacchi e dai confratelli Marco Arnolfo (arcivescovo metropolita di Vercelli), Franco Lovignana, presidente della Conferenza episcopale piemontese e vescovo di Aosta, Alceste Catella, vescovo emerito di Casale, Luciano Pacomio, vescovo emerito d Mondovì, e Giampio Devasini, vescovo di Chiavari. Con loro i canonici.
Nella navata principale, con i rappresentanti delle istituzioni, c’erano i sindaci, una ventina, dei Comuni delle tre Unità pastorali nella quali il vescovo mons. Sacchi effettuerà la visita pastorale nel 2024: Sant’Agata-San Gottardo; Santa Fede; San Candido.
Come sempre, protagonista è stata anche l’Arciconfraternita di Sant’Evasio, devota custode della figura del Patrono, e che quest’anno celebra i suoi 500 anni di attività.
Nella cappella di Sant’Evasio il sindaco di Casale, Federico Riboldi, ha letto la preghiera di affidamento della città al patrono e ha acceso il cero votivo. Anche ciascuno degli altri venti primi cittadini hanno offerto al Santo ampolle votive.
Poi la celebrazione eucaristica, al termine della quale il cardinale Parolin ha raggiunto la cappella di Sant’Evasio per incontrare sindaci, esponenti delle istituzioni, sacerdoti, religiose ed esponenti del laicato.
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