“Ama il Signore Dio tuo….. e ama il prossimo tuo come te stesso” (Luca 10,27)

Ricorre quest’anno il 60 anniversario dalla promulgazione del decreto del Concilio Ec. Vat. sull’Ecumenismo: “Unitatis redintegratio” avvenuta il 21 novembre 1964.
Sono seguiti lungo il corso degli anni numerosissimi pronunciamenti degli episcopati nazionali, delle diverse Chiese locali, del consiglio ecumenico delle Chiese e della Santa Sede.
Nonostante questo lungo lavoro non si può dire che la dimensione ecumenica sia entrata nella prassi pastorale della nostra, come di molte altre Chiese diocesane.
L’impegno nel servizio di pastorale ecumenica della nostra Diocesi non ha ancora raggiunto, in modo significativo, le nostre parrocchie, i nostri gruppi e movimenti, tranne pochissime lodevoli eccezioni, in maniera tale da far emergere una pastorale che tenga conto, dell’ormai non più rimandabile, attenzione all’ecumenismo; infatti anche sui territori delle nostre parrocchie vivono e lavorano parecchi fratelli e sorelle che appartengono a confessioni cristiane diverse dalla cattolica, con grande preponderanza degli appartenenti alle Chiese ortodosse, specialmente alla Chiesa romeno- ortodossa.
E’ presente inoltre, da circa 30 anni la Arcidiocesi ortodossa d’Italia appartenente al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.
Questa presenza di Chiesa esprime anche sul nostro territorio nazionale la vicinanza, non solo spirituale, ma anche geografica della Chiesa madre dell’Oriente cristiano ortodosso che in tal modo facilita e promuove un dialogo proficuo con la Chiesa cattolica di tradizione latina.
Da alcuni anni, poi, è presente nella città di Casale una parrocchia, con un proprio parroco, attualmente è padre Marius Sutic, facente parte della Diocesi romeno-ortodossa d’Italia.
Certamente almeno una parte della città, soprattutto le istituzioni pubbliche, ha preso coscienza di questa nuova presenza cristiana, pur tuttavia non si è ancora sviluppata pienamente quella sinergia culturale e spirituale che potrebbe portare un notevole arricchimento al tessuto sociale cittadino.
Anche le parrocchie della nostra Diocesi, soprattutto della città, al di là dei cordiali rapporti che, occasionalmente, intercorrono tra i nostri sacerdoti e il parroco ortodosso padre Marius, dovrebbero approfittare in modo più continuativo e organico di una presenza sicuramente capace di apportare una grande ricchezza spirituale e pastorale oltre che aprire nuovi e ampi orizzonti sul vastissimo panorama del cristianesimo delle varie tradizioni orientali che, fin dagli inizi, hanno illuminato l’intera Chiesa: “Una, Santa, Cattolica e Apostolica” (Credo di Nicea- Costantinopoli).
Segnalo, inoltre, che è presente in città una piccola comunità di cristiani copti provenienti dall’Egitto, occupati, soprattutto, nel settore della ristorazione.
Una volta al mese la comunità copta celebra l’Eucaristia nella cappella, messa generosamente a disposizione dalle suore dell’Istituto Mazzone, presieduta dal sacerdote p. Anghelos, incaricato dal patriarcato di Alessandria della cura pastorale dei cristiani copti residenti in Piemonte.
Penso sia, per la nostra Diocesi, necessario tentare di proporre, magari a livello di unità pastorale, occasioni di incontro e formazione alla dimensione ecumenica della Chiesa.
A livello diocesano sono proposte quest’anno tre iniziative.

La prima sarà un momento di preghiera che vivremo, insieme ai fratelli e alle sorelle ortodossi, sabato 20 gennaio alle ore 18 nella parrocchia romeno-ortodossa (chiesa della Madonnina sulle mura, viale Morozzo di San Michele, 24) di Casale Monferrato e che consisterà nella proclamazione del capitolo 10, 25-37 del Vangelo di Luca (La parabola del buon samaritano), seguirà il canto dell’inno “Akatistos” alla Madre di Dio, che della tradizione e della spiritualità mariana bizantina è l’espressione più alta e più compiuta. L’Akatistos infatti è il più celebre inno mariano della Chiesa di tutti i tempi, capolavoro di letteratura e di teologia, altissima espressione contemplativa e laudativa di culto alla Vergine Madre.
Il Papa San Giovanni Paolo II nell’enciclica “Redemptoris Mater”, afferma: “I padri greci e la tradizione bizantina, contemplando la Vergine alla luce del Verbo fatto uomo hanno cercato di penetrare la profondità di quel legame che unisce Maria, in quanto Madre di Dio, a Cristo e alla Chiesa: la Vergine è una presenza permanente in tutta l’estensione del mistero salvifico”. (n.31)
L’Akatistos è l’unico testo che proponga in forma orante quanto la Chiesa delle origini, ancora tutta unita, ha creduto ed espresso di Maria nei suoi pronunciamenti ufficiali e nel suo universale consenso di fede. E’ degno, dunque, di essere assunto e cantato da tutte le Chiese come preghiera e preludio alla sospirata e implorata unità dei cristiani.

La seconda sarà domenica 21 gennaio alle ore 17: verrà celebrata nella cappella del Carmelo “Mater Unitatis” ad Albarengo di Montiglio l’Eucaristia per l’unità dei cristiani.

La terza sarà mercoledì 24 alle 21, nella Sala Cavalla della curia vescovile (ex seminario): si svolgerà l’incontro con il pastore della Chiesa Valdese Stanislao Calati sul tema: “Rut: scegliere la vita.”

Siamo tutti invitati a fare nostre le parole conclusive del decreto conciliare sull’ecumenismo “Unitati redintegratio” : “Il santo proposito di riconciliare tutti i cristiani nell’unità della Chiesa di Cristo, una e unica, supera le forze e le doti umane. Perciò questo santo concilio ripone tutta la sua speranza nell’orazione di Cristo per la Chiesa, nell’amore del Padre per noi e nella forza dello Spirito Santo.
‘E la speranza non inganna, poiché l’amore di Dio è stato largamente diffuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci fu dato’ (Rom. 5,5)”.

Sac. Francesco Mancinelli
Responsabile per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso