A Casale tornano i Borghini per ringraziare Sant’Evasio, invocato per salvare il paese dalla peste nel 1403. Venerdì 8 settembre una folta delegazione del Comune di Borgo Vercelli  sarà protagonista dell’annuale pellegrinaggio votivo, giunto alla 621° edizione. L’iniziativa avviene in collaborazione con l’arciconfraternita di Sant’Evasio e, come lo scorso anno, si svolgerà interamente in Duomo.

L’accoglienza dei pellegrini avverrà sul sagrato del Duomo alle 10. Alle 10,30 sarà celebrata la Messa votiva e al termine ci sarà la benedizione delle terre vercellesi con la reliquia di Sant’Evasio. E’ una cerimonia che un tempo avveniva in forma solenne recandosi sulla sponda del Po. Dallo scorso anno invece si svolge sul sagrato del Duomo. Ci sarà poi l’omaggio all’urna con le reliquie del Patrono, custodita nella cappella di Sant’Evasio, mentre nella cappella della Maddalena a cura dell’Arciconfraternita ai pellegrini verranno distribuiti il pane e il vino benedetti.

Il pellegrinaggio a Casale dei Borghini ha origine, come detto, nel 1403. In quel tempo la peste giunse anche in quel paese, mietendo vittime. Non si sapeva come fermarla. In quello stesso periodo, il capitano di ventura Facino Cane, al servizio del marchese Teodoro di Monferrato, attaccò la nemica città di Alessandria recuperando le reliquie del patrono Sant’Evasio trafugate dagli alessandrini nel 1215, riportandole trionfalmente a Casale (portò in città anche il crocefisso bizantino ancora oggi esposto in Duomo). Qualcuno suggerì ai Borghini di affidarsi proprio a Sant’Evasio per sconfiggere la peste. Fu così fatto voto che di recarsi a Casale da Sant’Evasio se il Patrono avesse fermato l’epidemia. In effetti così avvenne: i contagi cessarono. Gli abitanti di Borgo Vercelli mantennero fede al loro voto e lo hanno fatto nei secoli, fino ad arrivare a oggi.