Dieci anni fa, l’11 maggio, papa Francesco proclamò beato il casalese  monsignor Luigi Novarese, l’ “Apostolo dei malati”, come qualcuno lo ha definito. Per celebrare l’anniversario sono in preparazione diverse iniziative. Il principale appuntamento sarà proprio l’11 maggio, con una Messa solenne nella cattedrale di Casale Monferrato presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, la Conferenza episcopale italiana. Per l’occasione è atteso l’arrivo di centinaia di persone provenienti da tutta l’Italia, e anche dall’estero, legate alle opere di monsignor Novarese: religiose, volontari, malati, disabili. Sarà l’occasione per riaccendere l’attenzione su un sacerdote che ha mantenuto salde radici monferrine e la cui figura deve ancora essere pienamente valorizzata in Diocesi.

Il cardinale Zuppi sarà accolto dal vescovo Gianni Sacchi.  Durante il suo soggiorno casalese ci sarà probabilmente una visita al santuario della Madonna di Crea.

Chi è il beato Novarese

Monsignor Luigi Novarese nacque  il 29 luglio 1914 alla Cascina Serniola, alle porte di Casale, e restò orfano di padre a 9 mesi. A 9 anni gli fu diagnosticata una forma all’epoca incurabile e invalidante di Tbc. Dopo 8 anni di sofferenze, nel 1931, venne miracolosamente guarito dopo aver invocato l’intercessione dell’Ausiliatrice e di don Bosco. Decise di dedicare la propria vita agli ammalati. Prese in considerazione l’idea di diventare medico, poi però seguì la vocazione sacerdotale: fu ordinato il 17 dicembre 1938 in San Giovanni in Laterano, a Roma. Diventò così un “medico dello spirito”.

Nel 1941 cominciò a lavorare nella Segreteria di Stato Vaticana, alle dirette dipendenze di mons. Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI. Nel 1962, ebbe l’incarico dell’assistenza spirituale negli istituti ospedalieri italiani, prima per conto della Segreteria di Stato e poi, dal 1970 al 1977, per la Cei, la Conferenza episcopale italiana.
Monsignor Luigi Novarese, sottolineano alla Serniola, fece tesoro della sua esperienza di malattia e “inventò” un nuovo apostolato che rende le persone ammalate e disabili “apostoli e protagonisti”. Fondò così: la Lega Sacerdotale Mariana (1943); il Centro Volontari della Sofferenza. (1947); i Silenziosi Operai della Croce (1950); i Fratelli degli Ammalati (1952). Al suo fianco, fin dai primi anni, c’era sorella Elvira Myriam Psorulla, che collaborò attivamente nella realizzazione delle opere. Monsignor Novarese morì il 20 luglio 1984 a Rocca Priora (Roma) e nel 2010 venne dichiarato venerabile. Dieci anni fa, la beatificazione.