Il vescovo mons. Gianni Sacchi presiederà  sabato 27 maggio, alle 21 in Cattedrale,  la solenne Veglia di Pentecoste. Alla celebrazione sono invitati tutti i fedeli.

La Pentecoste è una delle feste più importanti dell’anno liturgico: celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli apostoli e altri discepoli riuniti nel cenacolo.  E’ lo Spirito che viene effuso sui ragazzi al momento della Cresima e che ci accompagna per tutta la vita.

Alcune caratteristiche dello Spirito Santo sono state sottolineate da  papa Francesco: “E’ il Consolatore, è spirito di guarigione, è Spirito di risurrezione e può trasformare quelle ferite che ti bruciano dentro. Lui ci insegna a non ritagliare i ricordi delle persone e delle situazioni che ci hanno fatto male, ma a lasciarli abitare dalla sua presenza. Così ha fatto con gli Apostoli e con i loro fallimenti. Avevano abbandonato Gesù prima della Passione, Pietro l’aveva rinnegato, Paolo aveva perseguitato i cristiani: quanti sbagli, quanti sensi di colpa! E noi, pensiamo ai nostri sbagli: quanti sbagli, quanti sensi di colpa! Da soli non c’era via di uscita. Da soli no; con il Consolatore sì. Perché lo Spirito guarisce i ricordi: guarisce i ricordi. Come? Rimettendo in cima alla lista ciò che conta: il ricordo dell’amore di Dio, il suo sguardo su di noi. Così mette ordine nella vita: ci insegna ad accoglierci, ci insegna a perdonare, perdonare noi stessi. Non è facile perdonare se stessi: lo Spirito ci insegna questa strada, ci insegna a riconciliarci con il passato. A ripartire”.

Ha aggiunto il Pontefice: “Lo Spirito ci insegna quali vie prendere. Ci ricorda il punto di partenza, ma adesso ci insegna quale via prendere… Lo Spirito, in altre parole, di fronte agli incroci dell’esistenza, ci suggerisce la strada migliore da prendere. Perciò è importante saper discernere la sua voce da quella dello spirito del male. Ambedue ci parlano: imparare a discernere per capire dove è la voce dello Spirito, per riconoscerla e seguire la strada, seguire le cose che Lui ci sta dicendo. Facciamo alcuni esempi: lo Spirito Santo non ti dirà mai che nel tuo cammino va tutto bene. Mai te lo dirà, perché non è vero. No, ti corregge, ti porta anche a piangere per i peccati; ti sprona a cambiare, a combattere con le tue falsità e doppiezze, anche se ciò richiede fatica, lotta interiore e sacrificio. Lo spirito cattivo, invece, ti spinge a fare sempre quello che ti piace e che ti pare; ti porta a credere che hai diritto a usare la tua libertà come ti va. Poi però, quando resti con il vuoto dentro – è brutta, questa esperienza di sentire il vuoto dentro: tanti di noi l’abbiamo sentita! –, e tu, quando resti con il vuoto dentro, ti accusa: lo spirito cattivo ti accusa, diviene l’accusatore, e ti butta a terra, ti distrugge. Lo Spirito Santo, che nel cammino ti corregge, non ti lascia mai a terra, mai, ma ti prende per mano, ti consola e ti incoraggia sempre”.

“Fratelli e sorelle – ha detto il Papa -, mettiamoci alla scuola dello Spirito Santo, perché ci insegni ogni cosa. Invochiamolo ogni giorno, perché ci ricordi di partire sempre dallo sguardo di Dio su di noi, di muoverci nelle nostre scelte ascoltando la sua voce, di camminare insieme, come Chiesa, docili a Lui e aperti al mondo. Così sia”.