“II fine della nostra vita contemplativa è vivere del mistero della Vergine Maria, quando nella fede e nella speranza è unita al mistero del Sacerdozio di Cristo. Per rispondere all’appello del Santo Padre per una Nuova Evangelizzazione, vogliamo essere testimoni della gioia del Vangelo. Facciamo accoglienza monastica nelle nostre foresterie, e questo ci permette di condividere l’essenziale della nostra vita: la preghiera, la lettura della parola di Dio, la ricerca della saggezza e la carità fraterna. Partecipiamo anche ad alcuni eventi della Chiesa, per esempio adorazioni eucaristiche in occasione di feste, congressi o incontri”. Si presentano così le “Sorelle di Maria Stella Matutina”, le religiose che si sono insediate nel monastero di Albarengo di Montiglio che fino a poche settimane fa era sede della comunità delle carmelitane. Domenica 1 giugno, alle 17, il vescovo mons. Gianni Sacchi presiederà la celebrazione della Messa di accoglienza della nuova comunità. Qui avrà sede il noviziato di questa famiglia religiosa, con la presenza di una quindicina di giovani donne.

L’associazione delle suore di Mara Stella Matutina è stata fondata nel 2014 in Spagna, dal Vescovo di San Sebastian, mons. José Ignacio Munilla, e oggi è presente in tutti i Continenti. In Italia la sede principale è a Parma. Hanno scelto come protettore San Giovanni e gli ispiratori del loro carisma sono San Giovanni Paolo II e la venerabile Marthe Robin.

“La nostra vita – spiegano le suore – è contraddistinta da un equilibrio tra solitudine e vita comunitaria: la vita di preghiera, di solitudine e di silenzio ci permette di approfondire il nostro legame personale con Cristo e con la Vergine Maria; la vita fraterna e comunitaria (orazione insieme, preghiera degli uffici, tempi di studio, condivisione della parola di Dio, incontri) ci permette di rispondere al comandamento di Cristo e all’amore fraterno”.

Aggiungono le religiose: “La nostra vita di lavoro manuale e di servizio ci permette di incarnare il nostro voto di povertà. Noi viviamo grazie alle donazioni e alle vendite del nostro artigianato (falegnameria, cuoieria, cereria, terracotta, apicoltura, calligrafia, realizzazione di carte, rilegatura, confetture, conserve, ornamenti liturgici, ecc.)”.