Si celebra giovedì 22 anche a Casale la festa di Santa Rita da Cascia, che culminerà con la processione serale con la statua della Santa nelle strade del centro adiacenti alla chiesa di San Domenico. Un evento che ogni anno richiama centinaia di fedeli. La processione sarà guidata dal parroco mons. Désiré Azogou con il domenicano padre Pio Marcato e parroci della città. Partirà alle 21 e seguirà questo percorso, in parte modificato rispetto agli scorsi anni: piazza San Domenico, via Caire, via Paleologi, via Rivetta, via Gazometro, via Candiani d’Olivola, via Luigi Marchino, piazza Baronino, via Ruffino Aliora, via Paleologi, via Caire e ritorno in San Domenico.
Alle 19,30, in piazza Castello, di fronte al maniero, vi sarà la benedizione degli automobilisti e delle automobili da parte di mons. Désiré.
Nella chiesa di San Domenico per l’intera giornata proseguiranno la benedizione delle rose e le Messe in onore della Santa, alle 8, alle 9, alle 10, alle 11 e alle 18, mentre alle 16, in forma solenne, la Messa sarà presieduta dal vescovo mons. Gianni Sacchi. Padre Marcato terrà l’omelia conclusiva della giornata, al termine della processione.
Sarà inoltre proposto alle 17 il tradizionale appuntamento con la benedizione dei bambini da parte del parroco mons. Désiré.
La devozione per Santa Rita è molto viva in città. In occasione della processione, poi, non è raro vedere balconi e angoli delle strade addobbati in onore della Santa con fiori, statue e lumini.
Santa Rita nacque nel 1381 e mori il 22 maggio 1457. Queste due date tradizionali vennero accettate dal Papa Leone XIII nella Lettera di Canonizzazione quando, il 24 maggio 1900, riconobbe solennemente la sua santità. Santa Rita, figlia unica di Antonio e Amata, nacque a Roccaporena di Cascia e fu battezzata col nome di Margherita nella Chiesa parrocchiale di S. Maria della Plebe in Cascia. Secondo la tradizione i genitori erano “pacieri di Cristo” nelle lotte politiche e familiari tra guelfi e ghibellini. Verso i 15 anni andò sposa a Paolo di Ferdinando, giovane di Roccaporena “ben disposto”, come dicono le fonti, “ma risentito”. Dal matrimonio nacquero due figli, forse gemelli. L’unione familiare di S. Rita fu sconvolta dall’assassinio del marito. Coinvolta negli odi di parte, allora usuali, riuscì a realizzare il messaggio di Cristo perdonando pienamente chi le aveva procurato tanto dolore.
Rimasta sola, per la prematura morte dei figli, dopo aver pacificato gli animi e riconciliato le famiglie, potè entrare nel monastero agostiniano di S. Maria Maddalena di Cascia, dove visse per 40 anni nelle preghiere e nelle penitenze. Negli ultimi quindici anni portò sulla fronte la stigmate di “una delle spine di Cristo”, quale mistico segno della sua diretta partecipazione alla Passione di Gesù. Dopo la morte il culto fu immediato, come testimoniano il primo Sarcofago e il Codex Miraculorum,


	
	
	
	
	
	
	
	

