La Diocesi di Casale viene attivamente coinvolta nella causa di beatificazione e canonizzazione riguardante il Servo di Dio monsignor Vittorio Moietta, nato il 7 aprile 1913 a Brusasco (paese in provincia di Torino e in Diocesi di Casale) e morto il 1 aprile 1963 a Nicastro (l’attuale Lamezia Terme), di cui era stato eletto Vescovo il 18 gennaio 1961 per volontà di papa Giovanni XXIII.
Il Vescovo di Lamezia, mons. Serafino Parisi, ha invitato i fedeli a comunicare tutte quelle notizie dalle quali si possano desumere elementi favorevoli o contrari alla fama di santità di mons. Moietta e che aiutino a ricostruire le sue qualità spirituali. 
Il Vescovo della Diocesi calabrese ha quindi nominato una commissione storica incaricata della raccolta del materiale e della sua trasmissione al postulatore della Causa, don Marco Mastroianni, e al Dicastero per le Cause dei Santi. La commissione ha inoltre il compito di scrivere una relazione che riassuma i risultati delle ricerche e dia un primo giudizio sulle risultanze delle stesse. 
In accordo con mons. Gianni Sacchi, e visto lo strettissimo legame di mons. Moietta con il nostro territorio, sono stati nominati nella commissione due esponenti dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Casale.
Per la Causa di beatificazione, oltre alla documentazione d’archivio e a stampa, si cercano lettere, scritti privati, testimonianze e ogni altro documento scritto di carattere personale dello stesso mons. Moietta. Come è già avvenuto a Lamezia, viene lanciato un appello anche a chi nella nostra Diocesi fosse in possesso di quel tipo di materiale, affinché lo consegni all’Ufficio Beni culturali, che lo trasmetterà al postulatore nell’originale cartaceo o come copia autenticata. Per informazioni in merito, gli interessati possono scrivere una mail a antipodescasale@gmail.com o telefonare al numero 392 9388505.
Monsignor Moietta dal 1945 e fino all’elezione a Vescovo fu direttore spirituale del Seminario maggiore di Casale. Inoltre fu l’animatore del gruppo di laici e sacerdoti missionari che operò nella stessa Diocesi. Sono attività che probabilmente hanno lasciato una traccia sotto forma di lettere o altri scritti del Servo di Dio. Materiale che risulterà sicuramente prezioso per quanto riguarda la Causa di beatificazione. E’ importante quindi che queste testimonianze possano essere trasmesse (anche in copia autenticata se si desidera restare in possesso dell’originale) al postulatore.