Giungendo alla spicciolata, martedì sera tanti fedeli monferrini hanno occupato tutti i posti nella navata centrale della Cattedrale di Casale per ricordare nella preghiera papa Francesco. Sono giunti non solo dalla città, ma da varie zone della Diocesi (anche dall’Up Santa Fede). Con loro diversi sacerdoti e una rappresentanza di religiose. Poi un gruppo di giovani dell’Azione cattolica con il presidente diocesano e gli assistenti e con la bandiera dell’Ac abbrunata, inoltre ragazzi della Pastorale giovanile con don Gabriele Paganini. Davanti all’altare, all’altezza del leggio e del crocifisso posizionato in Quaresima, una gigantografia di papa Francesco sorridente. Ai suoi piedi due vasi di calle.
L’appuntamento per la veglia di preghiera era stato deciso dal Vescovo lunedì, alla notizia della scomparsa del Pontefice, con l’indicazione di suonare a lutto a mezzogiorno le campane in tutte le parrocchie. A guidare la veglia è stato il vicario generale mons. Désiré Azogou, che ha sottolineato che in contemporanea anche a Lourdes i pellegrini sull’esplanade erano riuniti in preghiera per il Papa scomparso.
Nella veglia sono state seguite le indicazioni del testo dal significativo titolo “Nella luce della Pasqua” preparato per l’occasione dall’Ufficio liturgico nazionale della Conferenza episcopale italiana: il rosario con i misteri gloriosi introdotti dalla lettura di passi del Nuovo Testamento e meditati attraverso le parole pronunciate da papa Francesco in cinque occasioni del suo pontificato.
“Sebbene un velo di tristezza avvolge il nostro animo per la morte del nostro amato papa Francesco – ha detto mons. Désiré Azogou -, dal mondo intero si innalza un inno di ringraziamento a Dio Padre, per il dono di questo successore di Pietro che ci ha aiutato a riscoprire il volto di una Chiesa impegnata ad annunciare il Vangelo della gioia e della misericordia, in cammino lungo le strade del mondo e in ascolto del grido dell’umanità. In questo momento di preghiera affidiamo il nostro Papa alle cure premurose di Maria, segno di consolazione e di sicura speranza per il popolo di Dio in cammino verso il regno”.
Nel commentare il primo mistero, la Resurrezione, sono state riprese le parole del Papa alla Veglia pasquale del 2022: “Il Signore, in questa notte, vuole donarci occhi diversi, accesi dalla speranza che la paura, il dolore e la morte non avranno l’ultima parola su di noi” aveva detto, tra l’altro, Francesco. Nel secondo mistero, l’Ascensione, il riferimento è stato il Regina Coeli del 29 maggio 2022, dove il Papa evidenziava anche che “lo Spirito Santo rende presente Gesù in noi, oltre le barriere del tempo e dello spazio, per farci suoi testimoni nel mondo”. Per il terzo mistero, la discesa dello Spirito Santo, un passo della catechesi all’udienza generale del 19 giugno 2019, nella quale il Papa tra l’altro spiegava che “la Chiesa nasce dal fuoco dell’amore e da un ‘incendio’ che divampa a Pentecoste e che manifesta la forza della Parola del Risorto intrisa di Spirito Santo”. Dall’Angelus del 15 agosto 2013 è stato ripreso il commento al quarto mistero, l’assunzione di Maria, che “ci accompagna, lotta con noi, sostiene i cristiani nel combattimento contro le forze del male. La preghiera con Maria, in particolare il Rosario”. L’ultimo mistero, l’incoronazione di Maria, è stato accompagnato dalla lettura del Magnificat, un cantico nel quale Maria “profetizza che a primeggiare non sono il potere, il successo e il denaro, ma a primeggiare c’è il servizio, l’umiltà, l’amore”.