CASALE – Continuano le iniziative di “Cantiere Speranza” indirizzate al dialogo ecumenico. Dopo l’incontro con il mondo dell’ Ortodossia è la volta  delle tradizioni e confessioni cristiane di Fede Riformata. Ospite straordinario per la Festa della Donna, l’8 marzo, alle ore 21, in Sala Cavalla in piazza Nazari di Calabiana, la pastora battista Lidia Maggi, ministra straordinaria in forma itinerante per la sua Chiesa per la promozione della conoscenza della Scrittura. Parlerà di “Donna ed ecumenismo”.

Sarà presentata da Chiara Genisio, direttore dell’Agenzia giornali diocesani. Lidia Maggi si occupa, infatti, da sempre a Dumenza, nella zona di Varese dove risiede, di formazione e di dialogo trasncofessionale. Di grande successo e attualità alcuni suoi testi che mettono al centro non tanto e non solo la “questione della donna”, ma quella ancora più fondamentale di una intera rivisitazione della storia per servire il Vangelo. Scrive la teologa cattolica francese Anne Marie Pellettier docente alla Facoltà Notre Dame de Paris e prima donna ad essere insignita del premio Ratzinger Benedetto XVI, “che la Chiesa come le nostre società ha avuto la tendenza a formarsi dimenticando che è composta per metà da uomini e per l’altra metà da donne. Un rifiuto dell’ovvio non privo di effetti perniciosi. E tornando poi alla testimonianza evangelica dobbiamo ammettere che su questo punto la nostra fedeltà è stata tristemente carente. Una lettura attenta delle lettere di Paolo e degli Atti degli Apostoli mette in evidenza la presenza di donne che partecipano alla missione anche con funzioni di insegnamento, donne che sono al punto di partenza della fondazione delle comunità come Lidia a Filippi. Come mai questa funzione di insegnamento finisce per scomparire nei secoli successivi?… A essere chiari e se si è disposti a leggere le Scritture senza gli occhiali del pregiudizio si scopre che metà dei nomi citati nei saluti finali di Paolo ai Romani sono nomi di donne a volte con titoli notevoli e con ruoli di autorità…” (Avvenire, “Noi in famiglia” domenica 26 febbraio 2023). La serata, a cui si auspica una partecipazione aperta a tutti coloro che sono interessati al percorso sinodale ed ecumenico, sarà soprattutto dedicata ad una riflessione aperta e serena sul cammino delle Chiese non soltanto sulle questioni dei ministeri femminili, ma in generale sulla necessità di un lavoro dal basso come cristiani per la testimonianza del Vangelo.

Si pensi al tema scottante e straziante dei femminicidi, ma anche a quello della condivisione e frequentazione reciproca sulle questioni dell’assistenza e della solidarietà nei confronti dei fratelli e delle sorelle  immigrati.

Occorre dimostrare con i fatti e con i comportamenti concreti che i cristiani di oggi sono donne e uomini di dialogo. La pastora Lidia Maggi sta da  sempre su questo fronte con straordinaria disponibilità al confronto e all’apertura genuina verso gli altri.

Una serata quindi che vale la pena di essere vissuta per non guardare il mondo con la visione rassegnata di un cristianesimo privo di entusiasmo e di fiducia nella forza rigenerante della Parola.