Cari fratelli e sorelle, cari diocesani,

mentre sto scrivendo questa riflessione pasquale, tanti interrogativi salgono alla mia mente…

Abbiamo attraversato due anni di pandemia, purtroppo non ancora finita, che hanno letteralmente cambiato la nostra vita, le relazioni, il tessuto della nostra società.

Due anni veramente difficili sotto tutti i punti di vista.

Credevamo di esserci lasciati alle spalle questa situazione, che ha fortemente penalizzato le nostre famiglie, il lavoro, la crescita economica e la vita pastorale delle nostre comunità…

Le notizie di una ripresa c’erano tutte e invece da più di un mese ci è piombato addosso l’incubo di questo “Ripugnante, bestiale e barbaro conflitto” contro l’Ucraina, che ha scosso profondamente il nostro Occidente.

Distruzioni, sofferenze, tante vittime innocenti, profughi ovunque e una nazione, l’Ucraina, che si vuole annientare.

Ci si prospetta un periodo difficile per tutti, con una economia di guerra che avrà ripercussioni in ogni ambito della società.

E noi dopo aver percorso il cammino quaresimale, eccoci a celebrare la Pasqua di resurrezione.

Cosa dire in questo contesto così difficile e pesante?

Nel Vangelo del giorno di Pasqua, si racconta che Maria di Magdala va al sepolcro del Maestro Gesù, al mattino prestissimo, quando ancora è buio.

Anche noi ci sentiamo nel buio, lo stiamo percorrendo, anche se facciamo di tutto per non pensarci.

Buio anche dentro la nostra coscienza… non ne possiamo più di questo buio, che sembra non aver fine.

Ma c’è la Pasqua… E la Pasqua arriva come un lampo di luce che squarcia le nostre tenebre e fa dissolvere il buio dentro e fuori di noi.

L’annuncio della Resurrezione con la celebrazione dei sacramenti che culminano con l’Eucarestia nella grande Veglia Pasquale, è l’occasione per fare nuovamente l’esperienza dell’incontro con il Risorto.

Incontrare il Signore, significa lasciarsi toccare da lui, dalle sue mani che portano i segni della crocifissione, lasciarsi chiamare per nome, come lui fa con i suoi amici più cari.

E lo facciamo, certo, attraverso dei segni, convinti che quei segni ci parlano davvero di lui, ci consentono di incontrarlo, di sentirlo presente, di riconoscere il suo venire e stare in mezzo a noi, il sentire come la sua Parola, che ascoltiamo attraverso le scritture rilette e comprese nella luce della sua Pasqua, ci scaldi il cuore e ci cambi lo sguardo, togliendo il velo che lo impedisce.

Quest’anno, ancora di più, desideriamo vivere con maggior intensità questa Pasqua, in cui le tenebre della notte del male, del dolore, dello smarrimento, dell’ansia per il futuro, sembrano farsi più fitte e più impenetrabili.

Nella veglia pasquale, in tutte le comunità parrocchiali, dal fuoco nuovo, si accenderà il cero pasquale e una debole fiammella riuscirà a malapena a rischiarare la strada sulla quale cammineremo.

La resurrezione di Gesù è così.

Nella fede crediamo che è una luce straordinaria che cambia le tenebre più oscure in splendore senza tramonto, ma ciò che i nostri occhi limitati percepiscono è solo una piccola luce, che sembra fare ben poco.

Eppure, lo sappiamo, ne siamo certi, che è in quella fiammella tremolante che dobbiamo riconoscere Colui che ha detto di essere la luce del mondo, la luce che illumina ogni persona, e che le tenebre, per quanto forti, non riescono a vincere.

E mai vinceranno!

Allora, cari fratelli e sorelle, entriamo nella Settimana Santa con il profondo desiderio di accompagnare il Signore Gesù nel suo cammino di passione, morte e resurrezione.

Lo incontreremo vivo, ascolteremo la sua Parola, riceveremo il suo pane di vita, troveremo la sua pace.

Troveremo tutto nella sua Pasqua che ci riempirà di una gioia inaudita.

Gesù è vivo, e la morte è stata sconfitta!

Gesù è vivo, e chi lo cerca lo incontra!

Gesù è vivo, e può cambiare la nostra vita!

A tutti il mio più sincero augurio di una santa Pasqua, accompagnato dalla preghiera che offrirò al Signore per le necessità che ognuno porta nel suo cuore e soprattutto per la Pace.

Buona Pasqua!

                                                                                                                

                                                                                                                                        + Gianni
Vescovo di Casale Monferrato