La terza Assemblea sinodale, tenutasi a Roma il 25 ottobre, ha approvato con 781 “placet” su 809 votanti il Documento di sintesi del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, dal titolo “Lievito di pace e di speranza”.
I partecipanti tra Vescovi, delegati delle Diocesi (per Casale c’erano anche il vescovo mons. Gianni Sacchi, don Samuele Battistella, Elena Sassone e Samuele Valentino) e invitati, hanno votato il testo preparato sulla base degli emendamenti emersi nel corso della seconda Assemblea sinodale, attraverso un intenso lavoro della Presidenza Cei, del Comitato del Cammino sinodale, del Consiglio Permanente, degli Organismi della Cei (Commissioni Episcopali, Uffici e Servizi della Segreteria Generale) e delle Regioni ecclesiastiche.
“Una volta che oggi questa Assemblea sinodale ha congedato il testo con il suo voto, è ora compito dei Pastori assumere tutto, individuare priorità, coinvolgere forze vecchie e nuove per dare corpo alle parole. Collegialità e sinodalità”, ha ricordato il card. Matteo Zuppi, presidente della Cei, nelle sue conclusioni.
“La prossima Assemblea Generale della Cei – ha spiegato – avrà proprio la discussione su questo documento come tema portante”. Come stabilito dal Consiglio Permanente nella sessione autunnale di settembre, infatti, la Presidenza della CEI nominerà un gruppo di Vescovi che, coadiuvato dagli Organi statutari, elaborerà, sulla base del Documento, priorità, delibere e note che saranno al centro dell’Assemblea Generale di novembre 2025.
Nel suo intervento introduttivo, mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, ha voluto ripercorrere il cammino compiuto: “la nota della bellezza mi pare in grado di riassumere questi quattro anni. La bellezza, per i cristiani, non è solo armonia, ma è dono, impegno, sacrificio. Sono stati quattro anni belli, che ora possiamo vivere con gioia ed entusiasmo, come dice papa Leone”, ha affermato evidenziando che “il voto non è dato per spirito di partito o di corporazione, ma nella piena coscienza di essere membra di Cristo e, come tali di dare il proprio contributo all’edificazione dell’intero corpo”.
Anche padre Sabino Chialà, priore di Bose, nella meditazione che ha aperto i lavori, ha sottolineato che “i passi, quando sono veri, trasformano”. “Non si può camminare restando gli stessi. Perché, camminando, si incontrano volti nuovi, e con essi domande di senso e sfide inattese, e dunque s’impongono scelte. Scelte che non tradiscono ma approfondiscono il ‘deposito della fede’, che aiutano a comprendere meglio e a rimanere fedeli al Vangelo di Gesù Cristo”.
Le preferenze sul Documento di sintesi sono state espresse in modalità elettronica, a scrutinio segreto: “favorevole” (placet) o “non favorevole” (non placet) sull’introduzione, sulla prima parte e sulle proposizioni in essa contenute (55), sulla seconda parte e sulle relative proposizioni (37), sulla terza parte e sulle sue proposizioni (32) e sull’intero “Documento di sintesi”.
“La discrepanza rispetto al numero dei votanti sulle varie parti del Documento è dovuta a motivi tecnici e al fatto che alcuni partecipanti all’Assemblea avevano già programmato il loro rientro in Diocesi prima della conclusione dei lavori per impegni già fissati”, ha precisato mons. Valentino Bulgarelli, segretario del Comitato nazionale del Cammino sinodale.



