La Prima Assemblea Sinodale italiana che ha avuto luogo presso la Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma dal 15 al 17 novembre ha visto la partecipazione della delegazione di Casale Monferrato, costituita dal vescovo mons. Gianni Sacchi, Elena Sassone, Samuele Valentino e Don Samuele Battistella. Erano in mille i rappresentanti delle varie diocesi italiane guidate nei lavori dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, e dal presidente del comitato nazionale per il Cammino Sinodale Erio Castellucci,  arcivescovo di Modena – Nonantola, che la nostra diocesi ha ospitato negli ultimi tre anni durante le proprie Assemblee Diocesane.
Il materiale condiviso ed elaborato insieme è il risultato del cammino sinodale svolto dalle diocesi italiane in questi anni ed è direttamente collegato al Documento Finale della Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (2-27 ottobre 2024) “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione”. I numerosi temi sottoposti all’attività di discernimento per attuare la Fase Profetica del Cammino sono stati raccolti in tre grandi aree: 1) Il Rinnovamento Missionario della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali. 2) La Formazione Missionaria dei Battezzati alla Fede e alla Vita. 3) La Corresponsabilità nella Missione e nella guida della Comunità.
I Lavori si sono svolti secondo la consueta dinamica della Conversazione nello Spirito, vissuta da cento tavoli di lavoro disposti nella grande aula di San Paolo, sede della Liturgia delle Ore e delle Celebrazioni Eucaristiche che sono state il vero Cuore dell’Assemblea, resa concretamente sinodale dalla preghiera, dal silenzio e dalla meditazione della Parola di Dio.
A dicembre verrà consegnata a tutte le Chiese Italiane il frutto dell’elaborazione svolta, che consisterà in una serie di proposte concrete da attivare sul territorio. Proprio l’attuazione di queste proposte sarà il principio generativo per le decisioni definitive che verranno prese nella Seconda Assemblea Nazionale che si svolgerà sempre a Roma dal 31 marzo al 4 aprile 2025.

Questa la testimonianza di Samuele Valentino
Comunione, partecipazione, missione: sono le parole più appropriate per descrivere l’esperienza ecclesiale sperimentata presso la basilica romana di San Paolo fuori le mura. Sulla tomba dell’apostolo Paolo, i delegati di ciascuna diocesi d’Italia assieme ai loro vescovi hanno manifestato un fermento di novità, maturato nella cornice delle proprie comunità locali. Ognuno ha portato ai tavoli il frutto di un approfondito discernimento e le molteplici soluzioni approntate nella propria diocesi ai problemi che, in fondo, sono comuni a molte realtà locali. Tali esperienze condivise non possono che costituire oggetto di attenta riflessione anche nella nostra Chiesa locale, affinché si possa giungere ad una più piena ed efficace rievangelizzazione. D’altro canto, la pluralità di prospettive è stata l’origine di numerosi malintesi e fatiche: i documenti che ci sono stati sottoposti, nel tentativo di apparire più inclusivi possibile delle particolarità locali, hanno generato un’ambiguità di fondo. Altro elemento di frizione è da subito apparsa la diversità di visioni ecclesiologiche, che ha condizionato l’operazione di sintesi dei facilitatori dei gruppi. Tuttavia, la bellezza della sinodalità fa sì che anche le diverse modalità di intendere la Chiesa e la sua struttura convergano in un’idea condivisa, che si basa sulla comune fede nel Risorto e sulla dignità battesimale. Mi auspico che, reduci dalla Prima Assemblea sinodale, l’equipe sinodale possa trovare terreno fertile e disponibilità per confrontarsi sul documento che verrà trasmesso a dicembre a tutte le diocesi e che costituirà lo strumento di lavoro della prossima Assemblea sinodale di fine marzo. Nel complesso, l’elemento più pregevole che appare doveroso sottolineare è il rinnovato entusiasmo di tutti per l’esserci riscoperti Chiesa del Risorto, che è capace di rinnovarsi solo guardando al suo Signore.